Cronache di una Farmacista in Viaggio - Febbraio 2025
Uno spazio in cui personale e professionale si mischiano. Una newsletter che contiene riflessioni personali, consigli su viaggi, gite, esperienze e suggerimenti su cosa mettere in valigia.
Ciao e bentornat* nelle “Cronache di una Farmacista in Viaggio”!
Disclaimer: questa newsletter è un po’ diversa dalle altre, contiene molte più riflessioni che consigli su cose da fare/vedere, spero la apprezzerai comunque.
Il mio preavviso è praticamente giunto al termine. Questa è la settimana dei saluti. Un po’ mi piange il cuore, un po’ non vedo l’ora di iniziare la nuova avventura veneziana.
In questi giorni una paziente mi ha portato un regalo per ringraziarmi per la mia disponibilità e gentilezza e tanti altri mi hanno riservato pensieri bellissimi sul lavoro svolto fino a qui e di buon auspicio per il futuro. Non serve dirti che mi sono commossa, più volte.
Il lavoro del farmacista sta attraversando un periodo di forte crisi, motivo per cui i laureati sono sempre meno e la nostra figura professionale è sempre più ricercata.
Conosco bene le ragioni che spingono le persone ad allontanarsi da questa professione mal retribuita e in cui si viene spesso considerati ‘venditori di scatolette’.
Mi piace spesso interrogarmi però, sui motivi che invece spingono un farmacista a rimanere e a fare bene il proprio lavoro. E’ in quest’ottica che negli ultimi anni ho cercato di specializzarmi e ho creato eventi che coinvolgessero i farmacisti: per trovare ispirazione, per spronarci a fare meglio, per continuare a lavorare mantenendo viva la fiamma, che di lavorare per portare a casa un misero stipendio a fine mese siamo tutti capaci.
Quando succedono piccole grandi cose come un pensiero gentile, un regalo, un ‘grazie ai tuoi consigli ora sto meglio’, ricordo di cos’è fatto il mio lavoro. E’ fatto principalmente di relazioni che spesso si intrecciano in un momento di sofferenza, di relazioni in cui con gentilezza e professionalità puoi fare la differenza nella vita di un paziente.
Mi è capitato, nell’ultimo mese, di vedere l’epigrafe di un farmacista. Sotto il suo nome c’era scritto ‘il farmacista di (un determinato luogo)’. Quando l’ho letto ho pensato ‘che cosa bella essere il farmacista di un determinato luogo’ e mi sono detta che probabilmente io non lo sarò mai.
Ho iniziato a lavorare nel 2017 e da allora ho cambiato 3 farmacie. Non intendo accontentarmi, voglio provare diverse realtà lavorative, voglio continuare ad apprendere e spero di fare comunque la differenza per il paziente che incontrerò di fronte a me in un determinato momento. Magari non sarò ricordata come ‘la farmacista di un luogo’, ma sarò ricordata come ‘la farmacista gentile che ho incontrato quella volta’.
Nonostante il settore farmacia stia cambiando fortemente, mi piace pensare che una croce verde accesa possa rimanere sinonimo di sicurezza per chiunque ne abbia bisogno e mi piace pensare che dietro il banco di ogni farmacia si possano trovare farmacisti accoglienti e capaci di prendersi carico del loro paziente.
Detto questo…
Dal ritorno da Lione il tempo è trascorso molto lentamente, o almeno così mi è parso. Per la maggior parte del mese di Gennaio e per questo di Febbraio sono stata quasi in letargo. In questa fase di cambiamento mi è difficile programmare sia gite che viaggi.
Ho rinunciato ad una parte del preavviso, cosa che peserà economicamente sui prossimi mesi, e non conosco ancora gli orari che avrò nella nuova farmacia, motivo per cui mi risulta difficile programmare qualsiasi cosa.
Credo di aver anche bisogno di stare in questa fase.
In questo sono molto cambiata, dall’inizio del mio percorso di psicoterapia. Amo scoprire cose e luoghi nuovi ma non mi sento più costretta a farlo dal non saper stare ferma. Mi muovo per il piacere di farlo, senza la smania di dover partecipare al campionato di chi visita più luoghi al mese o all’anno.
Vivendo in una città come Venezia da una parte mi sento sempre un po’ turista, dall’altra sto iniziando a chiedermi se non dovremmo interrogarci un pochino di più prima di muoverci.
Ma questo è un altro tema che, magari, sviscereremo prossimamente.

Tornando a noi,
cosa ti consiglio di mettere in valigia il prossimo mese?
Un podcast: Right or Strong , il podcast che entra nel cuore delle decisioni dal punto di vista scientifico e psicologico. Che ci piaccia o meno, la nostra vita è fatta di decisioni. Alcune sono talmente banali che nemmeno ci rendiamo conto di prenderle, altre invece sono difficilissime. Richiedono tempo, riflessione e fatica. Eppure scegliere è fondamentale, è il modo principale che abbiamo per autodeterminarci ed è importante essere consapevoli di come funziona una scelta.
Una serie tv: Storia della mia famiglia , una mini serie tutta italiana che ho iniziato qualche giorno fa e non ho ancora concluso. Te la consiglio perché mi ha colpito il modo in cui tratta temi piuttosto grossi (malattia, morte, famiglia) in modo ironico e non didascalico. Fin qui l’ho trovata sagace ed emozionante!
Un consiglio: qualsiasi sia la destinazione del tuo prossimo viaggio non dimenticare di mettere in valigia del Saccharomyces Boulardii, un lievito particolarmente efficace nel ridurre la sintomatologia legata alla diarrea del viaggiatore.
Inoltre, se sei in partenza, ti ricordo che sono disponibile per una consulenza di travel medicine. Per saperne di più, puoi contattarmi tramite la piattaforma Farmaconsulenze.
Grazie per aver letto le “Cronache di una Farmacista in Viaggio”.
Spero che ti sia piaciuta e che i miei consigli ti siano utili. Sarei curiosa di sapere cosa ne pensi: rispondi a questa e-mail o contattami su Instagram .
N.B.: Tutti i consigli forniti sono frutto della mia esperienza personale e non sono stata pagata per sponsorizzare alcun prodotto, persona o luogo menzionati.
Non vedo l’ora di condividere con te altre avventure e suggerimenti nei prossimi mesi.
Ci sentiamo prestissimo o ci vediamo in viaggio,
Annalisa